Il metodo Adamski consiste in una rettifica nutrizionale personalizzata, comunque basata sullo stile alimentare soggettivo.
I fondatori precisano che si tratta di un sistema dietetico lontano dal concetto di dieta dimagrante.
Il focus della strategia è di istaurare una corretta igiene alimentare, associata a specifiche tecniche manuali, fino ad ottenere la corretta regolazione dell’apparato digerente.
I risultati che il metodo Adamski mira ad ottenere sono:
* la normalizzazione del transito alimentare nel tubo digerente;
* una più efficacie espulsione delle tossine – e un minor accumulo delle stesse;
* una conseguente riduzione del volume viscerale-addominale.
Rispetto ai regimi alimentari più diffusi, basati su princìpi dietetici convenzionali come, ad esempio, la gestione delle porzioni e delle calorie, il metodo Adamski si concentra prevalentemente sulla velocità di transito, che può essere veloce oppure lenta.
Il metodo Adamski tenta di ridurre il carico di lavoro dell’apparato digerente, armonizzando la dieta tramite la giusta scelta alimentare e instaurando un ordine ben preciso. Esso introduce la differenziazione tra cibi veloci/acidi e cibi lenti/non acidi, che rappresenta l’aspetto più caratteristico del sistema. Attenzione però, paradossalmente, le qualificazioni di “veloce/acido” e “lento/non acido” non hanno nulla a che fare con il gusto del cibo né con il pH. Le due categorie sono molto semplici da memorizzare e non hanno eccezioni – le vedremo meglio sotto.
Queste correzioni permettono di apprezzare risultati già nei primi 3-4 giorni.
Oltre che sulla rettifica dietetica, il metodo Adamski si basa anche su alcune tecniche manuali, come quella del riflesso addominale, che “dovrebbe” permettere di “smuovere” il deposito sulle pareti interne del tubo digerente e di rilassarlo.